Dall’analisi alla riscrittura: l’orchestrazione di Webern del «Ricercare a sei voci» di Bach
Quando Anton Webern nel 1934 decise di intraprendere la trascrizione orchestrale del Ricercare a sei voci tratto dall’Offerta musicale BWV 1079 di Johann Sebastian Bach, la scelta non parve affatto sorprendente. Già dagli anni Venti del Novecento Arnold Schönberg aveva indirizzato la seconda scuola di Vienna verso la riflessione sul linguaggio bachiano: risalgono rispettivamente al 1921 e al 1931 le orchestrazione dei Preludi Corali BWV 654 e BWV 631, e del Preludio e Fuga in mi bemolle maggiore BWV 552. Inoltre, come ampiamente documentato da Martin Zenck, il culto di Bach accompagnò Webern per tutta la sua vita artistica: lo dimostrano le trascrizioni dei Corali BWV 334 e BWV 397, i programmi presentati nella veste di direttore d’orchestra e la dichiara- zione fatta a Schönberg circa le influenze della Sinfonia op. 21 [Zenck 1989].
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