Metafore sonore: Visage di Luciano Berio
Visage è l’ultima composizione realizzata da Berio allo Studio di Fonologia Musicale della RAI, da lui fondato insieme a Bruno Maderna. Non è un caso che questa composizione sia basata sulla voce così come Thema (Omaggio a Joyce), due dei cinque lavori complessivamente composti da Berio nella sua esperienza milanese. Non dovrebbe sfuggire ad un attento esaminatore dell’opera elettroacustica di Berio che anche altre due importanti opere, realizzate in anni successivi dopo la conclusione dell’esperienza allo Studio di Fonologia, impiegano la voce come importante nucleo del discorso sonoro: A-Ronne e Chants Parallèles. Non c’è da stupirsi, dato che la vocalità ha sempre avuto un ruolo importante nella poetica beriana, in sintonia con l’affermazione dello stesso autore che la voce è «la casa della musica». Si deve, altresì, sottolineare che l’impiego della voce nel contesto elettroacustico diventa un elemento importante perché Berio ne individua le potenzialità a livello di significazione e a quello “teatrale”, soprattutto in Visage e A-Ronne, oltre che la capacità di creare una vera e propria “drammaturgia radiofonica”.