Anno 2018/2
Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Anno XXIV n. 2, 2018
INDICE
Mario Baroni, Per Luca Marconi, pp. vii-viii
Leopoldo Siano, Prefazione ix-xi
Leopoldo Siano, Poetica e tecniche compositive in Natürliche dauern di Karlheinz Stockhausen, pp. 3-24
Egidio Pozzi, L’esperienza della musica elettronica e la sperimentazione di una forma aperta: scrittura per gruppi e percorsi esecutivi nel Klavierstück V di Karlheinz Stockhausen, pp. 25-58
Simonetta Sargenti, Da Mantra a Licht. La tecnica della formula nella musica pianistica di Karlheinz Stockhausen, pp. 59-86
David Lewin, Costruire e usare un network di pc-set per il Klavierstück III di Stockhausen, pp. 87-132 (Versione italiana a cura di Catello Gallotti e Antonio Grande)
Notizie sugli autori / Notes on contributors, pp. 133-136
Per Luca Marconi
Il 15 settembre scorso è morto improvvisamente il nostro caro amico e collega Luca Marconi, lasciando tutti noi che lo conoscevamo in una situazione di dolore quasi incredulo. Lo ricordiamo su questo numero della rivista non solo perché era membro del Comitato Scientifico del GATM, e nostro collaboratore, ma anche perché la sua scomparsa lascia un vuoto nella nostra disciplina. Luca insegnava da qualche anno nel Conservatorio di Pescara, dove la sua presenza aveva stimolato parecchi colleghi a porsi problemi sulla professionalità musicale, assumendo e sviluppando punti di vista non tradizionali. Ma la sua parola si ascoltava da molti anni in Italia, e anche fuori dall’Italia, con interesse e curiosità perché, anche se non sempre accettata, non era mai superficiale e rivelava sempre una singolare capacità di pensiero.
Prefazione
Gli scritti di Pierre Boulez apparirono molto presto in traduzione italiana. L’editore Einaudi pubblicò uno dopo l’altro vari volumi: Note di apprendistato (1968), Per volontà e per caso (1977), Pensare la musica oggi (1979), Punti di riferimento (1984). In seguito videro luce Il paese fertile. Paul Klee e la musica (Leonardo, 1989) e le Conversazioni sulla direzione d'orchestra (La nuova Italia, 1995). Queste scelte editoriali comportarono che la terminologia bouleziana venisse recepita e assorbita in maniera pressoché immediata da compositori e musicologi italiani. E così — non da ultimo grazie a qualche orecchiante passato per Darmstadt — iniziarono a circolare espressioni quali ‘strutturalismo’ e ‘serialismo integrale’ anche per discutere la musica di compositori che non avevano mai adoperato queste espressioni: per esempio Karlheinz Stockhausen ...
Poetica e tecniche compositive in Natürliche dauern di Karlheinz Stockhausen
In questo articolo viene analizzata la tarda opera pianistica di Karlheinz Stockhausen Natürliche Dauern (Durate Naturali), terza parte del ciclo Klang. Die 24 Stunden des Tages (Suono. Le 24 Ore del Giorno) ...
L’esperienza della musica elettronica e la sperimentazione di una forma aperta: scrittura per gruppi e percorsi esecutivi nel Klavierstück V di Karlheinz Stockhausen
Per Stockhausen gli anni tra il 1952 e i primi anni ’60 furono un periodo di sperimentazione riguardante sia la forma sia le strutture seriali. Questo punto di svolta fu presumibilmente influenzato dalle coeve esplorazioni nel campo della musica elettronica, che aprirono i suoi occhi verso nuovi orizzonti di strutturazione seriale dei parametri musicali ...
Da Mantra a Licht. La tecnica della formula nella musica pianistica di Karlheinz Stockhausen
La musica per pianoforte di Stockhausen svolge un ruolo particolare nel suo pensiero compositivo. I primi undici Klavierstücke (1952–1956), insieme alle coeve esperienze nel campo della musica elettronica, possono forse essere considerati la principale area di sviluppo del suo linguaggio musicale nei primi anni ’50 del secolo scorso. Essi aderiscono in modo abbastanza stringente ai principi tecnici della cosiddetta musica seriale ...
Costruire e usare un network di pc-set per il Klavierstück III di Stockhausen
Questo studio “teoretico” si sofferma sulle forme di un unico pentacordo che informa quasi interamente il Klavierstück III di Stockhausen. Esso sviluppa un gruppo particolare di trasformazioni inferendolo dalle reciproche relazioni che insorgono tra le forme pentacordali. Mediante questo gruppo, lo studio dispone tutte le forme pentacordali in una singola configurazione spaziale che descrive una struttura per network, da questa specifica prospettiva, riferita a tutto il brano ...