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Modi e articolazioni (interruptiones) delle specie nel Lucidarium di Marchetto da Padova

Marco Della Sciucca - pag. 117-136

Marchetto da Padova scrive il suo Lucidarium tra Cesena e Verona in un arco di tempo compreso tra il 20 maggio 1317 e l’11 luglio 1318 [Herlinger 1985, 3–4; Strunk 1974, 39–43; Pirrotta 1955], in un ambiente culturale, quello romagnoloveneto, decisamente stimolante sotto vari aspetti della cultura [Vecchi 1987]. È un trattato dalla tipica impostazione scolastica, sebbene non esplicitamente presentato come tale [Powers 2001, 794], con struttura e disposizione di osservazioni e precetti nei classici modi retorici della trattatistica medievale [Herlinger 2001a]. Benché, proprio alla fine dell’opera (trattato 16), e forse per mera aderenza al noto modello di Boezio, Marchetto riconosca la superiorità della speculazione teorica del musico rispetto alla pratica dell’esecutore, tuttavia il Lucidarium presenta la particolarità di essere un trattato apertamente indirizzato all’educazione dei cantori, perché questi, come è detto in Epistola, 5, possano acquisire una perfetta coscienza di ciò che eseguono: l’attenzione è dunque in gran parte rivolta alla musica eseguita, a dispetto di una tradizione trattatistica che, forse con l’unica eccezione di Guido d’Arezzo, era stata fin lì appannaggio esclusivo della pura speculazione [Herlinger 1988] ...

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