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“Settimo: rubare”. Nuovi aspetti agogici nelle toccate di Frescobaldi

Luca Purchiaroni - pag. 147-186

Le Toccate di Frescobaldi sono state oggetto di studio e di interpretazione per generazioni di musicologi e di musicisti a livello mondiale, per la chiara fama dell’autore e la grande diffusione che hanno avuto fin dalla loro genesi. Il dibattito sulla corretta interpretazione di queste opere è tuttora vivo ed è testimoniato dall’immensa e variegata discografia esistente, nonché dal crescente numero di convegni internazionali incentrati su alcuni aspetti particolari. Il tipo di notazione usato da Frescobaldi è uno di quegli elementi che fanno ancora discutere, per l’originalità e, al tempo stesso, per l’enigmaticità che lo contraddistinguono. L’agogica è un fattore interpretativo che gioca un ruolo fondamentale nella resa strumentale del pensiero di un compositore come Frescobaldi, il quale non disponeva ancora di mezzi grafici atti a esplicitarla. Ebbene, con l’aiuto delle fonti sto- riche e di quell’ars retorica di cui si faceva largo uso nel Barocco, questo articolo intende proporre un’ulteriore chiave di lettura per addentrarsi in quel mondo personalissimo del maestro ferrarese e carpirne l’essenza più vera. Una serie di esemplificazioni in notazione moderna, accostate sempre all’originale, tenterà di supportare l’interprete nella decodificazione di un sistema grafico ad oggi, per molti versi, ancora incompreso.

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