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Trasformazioni e multiformità del livello profondo nel Preludio op. 28 n. 6 di Fryderyk Chopin

Marco Stassi - pag. 92-120

Il preludio in questione, in Si minore, è il sesto brano della raccolta dei 24 Preludi op. 28 (ca. 1837–1839) di Fryderyk Chopin. Il brano si contiene in due segmenti musicali di tipo A-A’ che articolano una sorta di Period composto seguito da una codetta. L’individuazione di questa traccia formale consegue al raffronto delle due cadenze a bb. 8 e 22.

La presente lettura, tuttavia, accoglierà la possibilità di riconsiderare il primo momento cadenzale in maniera da supporre, piuttosto, la sostanziale ripetizione di due frasi sentenziali. L’analisi che conseguirà a questa scelta sarà mirata a valo- rizzare sia le apparizioni dell’armonia della sottomediante, sia del sorprendente slittamento al Do maggiore delle bb. 11–14 così da attribuire loro un ruolo fon- dante, che consenta la possibilità di formulare il livello profondo secondo due fisionomie sovrapponibili.

La doppia ipotesi circa il livello profondo suggerirà quindi una multiformità strut- turale, che s’intenderà riferita alla sintassi tonale tradizionale in maniera da stabi- lirne non già un potenziale sfaldamento, ma la fondamentale permanenza. L’analisi, oltre a proporre la segmentazione fraseologica secondo i modelli delle funzioni formali fissate da William Caplin, si servirà di un concorso tra la meto- dologia schenkeriana e le trasformazioni descritte dalla teoria neo-riemanniana. L’obiettivo sarà quello di illustrare il brano evidenziando una modalità compo- sitiva che, pur avvalendosi fortemente dei procedimenti propri alla seconda pra- tica del tonalismo, s’innesta nel solco di una chiara continuità con la tradizione classica.

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