Recensione di Robert Cohn, Audacious Euphony. Chromaticism and the Triad’s Second Nature, Oxford University Press, New York 2012, 256 pp.
Alla voce Tonalità (Tonalität) del suo monumentale Musikalische Lexicon [1909, 1422-23], Hugo Riemann ci mostra, nell’unico esempio grafico presente, una successione tonale non proprio ortodossa. Nei pochi accordi tutti maggiori, la triade di Do è in compagnia con quella di Lab e Mi. E' vero che suona audace (kühne), scrive Riemann, ma è una successione energica e armoniosa (kräftige und wohlklingende Folge). Riemann vuole mostrare come ciò che l’impostazione tradizionale (die ältere Theorie) considera una successione di ardua collocazione diventa, dalla sua prospettiva, del tutto legittima. Il suo sistema di relazioni, che ha emancipato la 3a sulla 5a e introdotto una struttura simmetrica (dualistica), si mostra particolarmente efficace a render conto di passaggi armonici difficili, rimanendo oltretutto indipendente da una qualsiasi scala diatonica [Rehding 2003, 50]. Per tutta la vita, come teorico e come didatta, Riemann inseguì l’obiettivo di dare un senso logico e un fondamento scientifico alle pratiche musicali, anche quelle che sembravano più ardite. A volte il didatta superò il teorico, com’è il caso del sistema degli Schritte e Wechsel che fu alla base di uno dei suoi più riusciti manuali di Armonia, gli Skizze [Riemann 1880].