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Osservazioni sulla forma e sullo stile delle Sonate di Paul Hindemith

Marco Moiraghi - pag. 53-72

Esiste uno stile sonatistico nella musica di Paul Hindemith? Può essere riscontrata una coerenza nell’insieme di un corpus di ben quaranta sonate, quasi dieci ore di musica, composta nel corso di circa quarant’anni? Ci sono ragioni sufficienti per stabilire che l’uso così frequente del termine Sonata da parte di Hindemith indichi un atteggiamento compositivo unitario, un’organizzazione delle idee musicali riconducibile ad una medesima matrice stilistica? Che cosa significa Sonata, in ultima istanza, per colui che da molti è considerato il maggiore compositore tedesco del primo Novecento?
Per provare a rispondere almeno in minima parte a tali impegnative domande è necessario calarsi completamente all’interno di questo corpus. È un repertorio, quello delle Sonate di Hindemith, che, ad onta di una considerazione relativamente scarsa — soprattutto al di fuori dei Paesi di lingua tedesca —, riesce ad affascinare e ad avvincere l’ascoltatore, e lascia quasi storditi per la sua multiforme bellezza. Vi si percepisce con chiarezza immediata una suprema maestria artigianale, il lavorìo instancabile ed ingegnoso del musicista-costruttore, mai disgiunto dall’aspetto ludico, dal divertimento, dal piacere del far musica, così caratteristico di Hindemith ...

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