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Tempo e senso della morte in Hermann Broch e Jean Barraqué

Nicola Verzina - pag. 119-137

Il presente contributo è il risultato parziale di una ricerca in corso sull’opera del compositore francese Jean Barraqué che è solo agli inizi e dunque non ha pretesa di esaustività. In questa sede l’intento è quello di tentare di mettere in luce i rapporti esistenti fra alcune problematiche sollevate dal romanzo filosofico-esistenziale di Hermann Broch, La morte di Virgilio, e la musica scritta da Jean Barraqué, che si basa sulla seconda parte del libro, intitolata “Fuoco – La discesa”. In particolare si cercherà di mettere in evidenza come due temi centrali del romanzo, quello del “tempo” e quello della “morte”, siano ugualmente presenti, non solo nei testi musicati, ma anche a livello musicale, risultando in un certo senso prima trasposti e “stilizzati” all’interno di una dimensione tecnico-compositiva e poi incarnati in modo peculiare nell’opera stessa. Il tipo di approccio analitico utilizzato è quello immanente della tecnica compositiva seriale che pervade da cima a fondo l’intera produzione di Barraqué. Senza voler proporre delle noiose analisi fatte esclusivamente di presentazioni di serie dodecafoniche e di tabelle, verrà messa in risalto molto sinteticamente la particolare concezione ed utilizzazione formale del serialismo da parte di Barraqué, la cosiddetta tecnica delle “serie proliferanti”, che si discostano dalla visione canonica permutativa tradizionale a favore di una concezione esistenziale e temporale perennemente “in divenire”. Verranno quindi proposti brevemente e a scopo esemplificativo alcuni esempi del funzionamento della tecnica seriale utilizzata dal compositore francese, limitatamente in questa sede al parametro delle altezze; si cercherà poi di coglierne le implicazioni sul piano esistenziale ed estetico.

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