Anno 2008/2

SOMMARIO

Carl Schachter, Ritmo e analisi lineare. Uno studio introduttivo, pp. 7-53

Egidio Pozzi, Diminuzione, improvvisazione e virtuosismo: i trattati italiani della seconda metà del Cinquecento e le nuove concezioni melodiche dell'età barocca, pp. 55-78

Alfonso Alberti, Strategie di ricomposizione nel terzo movimento del Concerto per quartetto d'archi e orchestra di Schönberg, pp. 79-92

Enrico Bianchi, «Introduzione all’oscuro» di Salvatore Sciarrino: aspetti formali e simbolici correlati al timbro, pp. 93-110

Carl Schachter - pag. 7-53

Ritmo e analisi lineare. Uno studio introduttivo

Tra tutte le critiche suscitate dall’opera di Schenker e della sua scuola, una è stata particolarmente ostinata: l’analisi schenkeriana, qualsiasi contributo possa dare sotto molti aspetti, non fa onore al ritmo, quell’elemento decisivo senza il quale non potrebbe esserci musica. Si potrebbe tendere a respingere siffatta obiezione se fosse espressa solo da coloro che non sono convinti dalla metodologia schenkeriana. Tuttavia, anche musicisti che condividono molte delle idee di Schenker hanno espresso questa critica [Rosen 1971a, 1971b; Komar 1971a].

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Egidio Pozzi - pag. 55 - 78

Diminuzione, improvvisazione e virtuosismo: i trattati italiani della seconda metà del Cinquecento e le nuove concezioni melodiche dell’età barocca

Alle fonti teoriche tradizionali, in affanno di fronte ai rapidi mutamenti estetici e compositivi che trasformeranno di lì a poco l’orizzonte musicale dei secoli successivi, si contrappone un’altra produzione teorica, talvolta considerata “minore”, profondamente diversa per formazione degli autori, scelta degli argomenti, caratteristiche dell’esposizione e destinazione d’uso ...

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Alfonso Alberti - pag. 79-98

Strategie di ricomposizione nel terzo movimento del «Concerto per Quartetto d’archi e Orchestra» di Schönberg

Questa analisi nasce come sviluppo estensivo e dettagliato di un’idea proposta da Joseph Straus [1990] nel terzo capitolo del suo Remaking the Past. In questo capitolo, dedicato alla ricomposizione di opere del passato da parte di compositori del Novecento, l’autore mostra come le varianti e gli arricchimenti apportati da un compositore all’originale che si è proposto di ricomporre rispecchino quelle stesse idee, quelle convinzioni e quelle idiosincrasie che emergono normalmente nella sua produzione musicale “pura” e nella sua riflessione analitica.

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Enrico Bianchi - pag. 93 - 110

«Introduzione all'oscuro» di Salvatore Sciarrino: aspetti formali e simbolici correlati al timbro

Nel 1981, a seguito di una commissione dell’orchestra da camera London Sinfonietta, Salvatore Sciarrino compone Introduzione all’oscuro per dodici strumenti. L’organico è formato da quattro legni (flauto, oboe, clarinetto, fagotto), tre ottoni (corno, tromba, trombone) e quintetto d’archi (due violini, viola, violoncello, contrabbasso). L’opera viene eseguita per la prima volta il 29 giugno 1981 a Londra nella Queen Elizabeth Hall sotto la direzione di Oliver Knussen.

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