Anno 2009/1
Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Anno XV n. 1, 2009
Composizione e improvvisazione nella scuola napoletana del Settecento
a cura di Gaetano Stella
INDICE
Rosa Cafiero, La formazione del musicista nel XVIII secolo: il “modello” dei Conservatori napoletani, pp. 5-25
Robert O. Gjerdingen, The perfection of craft training in the Neapolitan Conservatories, pp. 26-49
Robert O. Gjerdingen, Il perfezionamento della professionalità musicale nei Conservatori di Napoli Sintesi in lingua italiana (sintesi in lingua italiana), pp. 50-51
Nicoleta Paraschivescu, Una chiave per comprendere la prassi del partimento: la sonata “Perfidia” di Francesco Durante, pp. 52-67
Giorgio Sanguinetti, La scala come modello per la composizione, pp. 68-96
Paolo Sullo, I Solfeggi di Leo e lo studio della forma nella scuola napoletana del Settecento, pp. 97-115
Gaetano Stella, Le «Regole del contrappunto pratico» di Nicola Sala, pp. 116-138
La formazione del musicista nel XVIII secolo: il “modello” dei Conservatori napoletani
La storia della scuola musicale di Napoli nel XVIII secolo è tradizionalmente legata
alla storia dei conservatori, ovvero di quelle istituzioni assistenziali nelle quali veniva impartito l’insegnamento della musica.
The perfection of craft training in the neapolitan Conservatories
In the course of the eighteenth century, the four conservatories in Naples trained hundreds of future composers.
Una chiave per comprendere la prassi del partimento: la sonata “Perfidia” di Francesco Durante
Le ricerche sulla prassi esecutiva storicamente informata si sono estese in molti campi, dai problemi riguardanti le differenze stilistiche tra le tecniche esecutive alla costruzione degli strumenti e ai repertori. Resta tuttavia ancora da approfondire la ricerca sulla prassi del partimento, che unisce in modo unico aspetti didattici e artistici.
La scala come modello per la composizione
«...la natura ci ha dato il modello [dei periodi musicali] nella sua scala ascendente, e discendente. Questo periodo è il più semplice, il più completo, il più regolare di tutti». Con queste parole il teorico napoletano Gaspare Selvaggi agli inizi dell’Ottocento esprimeva un’idea che, più o meno esplicitamente, era alla base del modo di pensare alla tonalità in Italia per (almeno) tutto il secolo precedente.
I Solfeggi di Leo e lo studio della forma nella scuola napoletana del Settecento
Le biblioteche musicali italiane ed europee conservano un gran numero di manoscritti settecenteschi schedati sotto il nome di “solfeggi”. Tali brani provengono, per la maggior parte, dai conservatori napoletani.
Le «Regole del contrappunto pratico» di Nicola Sala. Una testimonianza sulla didattica della fuga nel Settecento napoletano
Lo scopo di quest’articolo è principalmente quello di evidenziare alcuni aspetti di una tradizione didattica (derivata principalmente da Leonardo Leo) che hanno riassunto e tramandato le Regole del Contrappunto pratico di Nicola Sala, alle successive generazioni di compositori formatisi all’interno di questa tradizione.