“Come una formica”: il ruolo dei temperamenti nella possibile genesi del dualismo armonico
Nel corso del 1600, attraverso l’uso dei toni salmodici nella musica strumentale, si sono consolidate prassi esecutive e compositive che hanno dato origine alla tona- lità. Queste prassi adottavano specifici temperamenti e hanno trovato una spiega- zione teorica su criteri modali non del tutto adatti alla descrizione del nuovo feno- meno musicale [Barnett 1998; Powers 1998]. La dialettica che si è venuta a creare tra teoria, temperamenti e prassi ha scatenato un processo di continui accomoda- menti reciproci che hanno portato alla teoria tonale e alle successive visioni della tonalità: quella monistica basata sull’armonizzazione del basso e quella dualistica basata sulle relazioni armoniche.
Questo contributo considera il dualismo armonico come la cristallizzazione teo- rica dei tre soggetti dell’evoluzione della tonalità. Attraverso l’analogia strutturale tra temperamenti e dualismo armonico, si illustra come quest’ultimo si sia potuto generare nelle relazioni triadiche sin dalle prime prassi tonali e come successiva- mente, attraverso la modifica delle prassi nel tempo, abbia potuto assumere la sua forma attuale. Si ipotizza che, attraverso questo percorso, i temperamenti abbiano generato il criterio di coerenza individuato da Lewin [1982], che attribuisce senso al linguaggio triadico. Pertanto, si sostiene che i temperamenti costituiscano l’e- lemento generatore del dualismo armonico e che ulteriori indagini del fenomeno in questa direzione possano portare alla luce nuovi elementi di rilievo nel campo delle relazioni triadiche e del dualismo armonico.