Anno 2019/1
Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Anno XXV n. 1, 2019
INDICE
Gianfranco Salvatore, La psichedelia come forma simbolica. Musica e costrutti culturali, pp. 3-58
Bozhidar Chapkanov, An analytical study into Weitzmann Regions in the late piano works of Franz Liszt, pp. 59-90
Marco Stassi, Trasformazioni e multiformità del livello profondo nel Preludio op. 28 n° 6 di Fryderyk Chopin, pp. 92-120
Michael Kahr, Artistic practice and/as Analytical method in Historical Jazz Research, pp. 121-146
Luca Purchiaroni, "Settimo: rubare". Nuovi aspetti agogici nelle toccate di Frescobaldi, pp. 147-186
Notizie sugli autori / Notes on contributors, pp. 187-190
Master Universitario di I Livello, pp. 191-194
La psichedelia come forma simbolica. Musica e costrutti culturali
I repertori musicali “psichedelici” non sono né molto omogenei, né stilisticamente autonomi rispetto ad altri sottogeneri del rock: la “musica psichedelica” sembra poter essere interpretata solo per le intenzioni implicite nella sua denominazione, sfuggendo a ogni tentativo di classificazione morfologica. Il rock psichedelico attinge in gran parte a prassi e materiali musicali già sfruttati altrove, ma inseriti in un nuovo milieu nel quale sono i musicisti e gli ascoltatori a elaborare valenze e significati vicini al proprio contesto culturale. Anche le interpretazioni semiotiche sono spesso criticabili, perché attribuiscono il ruolo di significanti “psichedelici” a materiali e stilemi non specifici, proprio perché preesistenti e usati anche altrove con intenzioni e significati diversi. [...]
An Analytical Study into Weitzmann Regions in the late Piano Works of Franz Liszt
This article offers a detailed harmonic analysis of three of Franz Liszt’s late piano works, and applies to them a concept developed through neo-Riemannian the- ory known as “Weitzmann regions”. The relationship between Liszt and his friend Carl Friedrich Weitzmann is investigated in some detail, relating to Liszt’s life-long fascination with the augmented triad, and it also discusses the reasons behind his conviction to making this sonority central to the harmony of some of his late pieces. Viewed through neo-Riemannian analysis, the augmented triads are revealed to have a structural function in La lugubre gondola I (1882) and R. W. – Venezia (1883), whereas Nuages gris (1881) exhibits a more complex and uncertain relationship between augmented and consonant triads.
Trasformazioni e multiformità del livello profondo nel Preludio op. 28 n. 6 di Fryderyk Chopin
Il preludio in questione, in Si minore, è il sesto brano della raccolta dei 24 Preludi op. 28 (ca. 1837–1839) di Fryderyk Chopin. Il brano si contiene in due segmenti musicali di tipo A-A’ che articolano una sorta di Period composto seguito da una codetta. L’individuazione di questa traccia formale consegue al raffronto delle due cadenze a bb. 8 e 22.
La presente lettura, tuttavia, accoglierà la possibilità di riconsiderare il primo momento cadenzale in maniera da supporre, piuttosto, la sostanziale ripetizione di due frasi sentenziali. L’analisi che conseguirà a questa scelta sarà mirata a valo- rizzare sia le apparizioni dell’armonia della sottomediante, sia del sorprendente slittamento al Do maggiore delle bb. 11–14 così da attribuire loro un ruolo fon- dante, che consenta la possibilità di formulare il livello profondo secondo due fisionomie sovrapponibili.
Artistic Practice and/as Analytical Method in Historical Jazz Research
This article explores the potential of artistic practice as an analytical method in historical jazz research. The introductory discussion of historical research strategies involves an inquiry regarding the epistemology of jazz practices as well as the identification of historical predecessors of artistic research in publications of musician-based jazz theory. A case study on the history of jazz in the Austrian city of Graz proposes the application of artistic practice as research in combination with approaches in structural jazz analysis and historical research. By employing compositional and performative research with the aim of identifying and communicating aspects of historical jazz practices, the study exemplifies the relevance of embodied artistic knowledge for the analytical understanding of historical jazz.
“Settimo: rubare”. Nuovi aspetti agogici nelle toccate di Frescobaldi
Le Toccate di Frescobaldi sono state oggetto di studio e di interpretazione per generazioni di musicologi e di musicisti a livello mondiale, per la chiara fama dell’autore e la grande diffusione che hanno avuto fin dalla loro genesi. Il dibattito sulla corretta interpretazione di queste opere è tuttora vivo ed è testimoniato dall’immensa e variegata discografia esistente, nonché dal crescente numero di convegni internazionali incentrati su alcuni aspetti particolari. Il tipo di notazione usato da Frescobaldi è uno di quegli elementi che fanno ancora discutere, per l’originalità e, al tempo stesso, per l’enigmaticità che lo contraddistinguono.