Trasmutazione di un archetipo e sue conseguenze nel I movimento della Sonata op. 110 di Beethoven
L’articolo muove dall’incipit della Sonata in La bemolle maggiore op. 110 di Beethoven. Si ipotizza che le prime battute derivino dalla trasformazione di una struttura melodica preesistente tipicamente classica e molto frequente anche nel primo Beethoven. Si osserva come la fisionomia delle prime battute sia del tutto particolare: l’unione delle funzioni di presentazione e introduzione è un topos classico, ma qui tali funzioni sono già in partenza profondamente segnate da trasformazioni. Pertanto l’inizio della Sonata può essere pienamente compreso solo riconoscen- dolo come derivato per elisione ed elaborazione da una semifrase “assente”. L’analisi dello sviluppo conferma le ipotesi avanzate e apre a una rilettura dell’in- tero movimento. Nell’insieme si mostra come l’evoluzione beethoveniana sia coerente in sé stessa e nei termini dello stile classico, scoraggiando di converso le tesi di continuità tra il tardo stile di Beethoven e il romanticismo. Si dimostra infine come le esecuzioni di due interpreti beethoveniani storici — Schnabel e Backhaus — tematizzino aspetti connessi alla particolare fisionomia del primo mov. dell’op. 110, restituendo due letture diverse ma ambedue congruenti con gli assunti formali.
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