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Trasmutazione di un archetipo e sue conseguenze nel I movimento della Sonata op. 110 di Beethoven

Santi Calabrò - pag. 57-90

L’articolo muove dall’incipit della Sonata in La bemolle maggiore op. 110 di Beethoven. Si ipotizza che le prime battute derivino dalla trasformazione di una struttura melodica preesistente tipicamente classica e molto frequente anche nel primo Beethoven. Si osserva come la fisionomia delle prime battute sia del tutto particolare: l’unione delle funzioni di presentazione e introduzione è un topos classico, ma qui tali funzioni sono già in partenza profondamente segnate da trasformazioni. Pertanto l’inizio della Sonata può essere pienamente compreso solo riconoscen- dolo come derivato per elisione ed elaborazione da una semifrase “assente”. L’analisi dello sviluppo conferma le ipotesi avanzate e apre a una rilettura dell’in- tero movimento. Nell’insieme si mostra come l’evoluzione beethoveniana sia coerente in sé stessa e nei termini dello stile classico, scoraggiando di converso le tesi di continuità tra il tardo stile di Beethoven e il romanticismo. Si dimostra infine come le esecuzioni di due interpreti beethoveniani storici — Schnabel e Backhaus — tematizzino aspetti connessi alla particolare fisionomia del primo mov. dell’op. 110, restituendo due letture diverse ma ambedue congruenti con gli assunti formali.

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